Coronavirus Response Investment Initiative: risposta alla pandemia

Sono 37 miliardi di euro i fondi stanziati tramite la Coronavirus Response Investment Initiative per l’attuale emergenza sanitaria 

Coronavirus Response Investment Initiative,

L’UE è ora alle prese con un’emergenza sanitaria senza precedenti e viene spontaneo chiedersi cosa stiano facendo le istituzioni comunitarie per contenere un’epidemia che sta paralizzando le economie occidentali.

Una delle azioni scelte da Bruxelles in risposta alla pandemia sanitaria è quella di stanziare 37 miliardi di euro, derivanti dalle modifiche al Regolamento dei Fondi Strutturali, e di ampliare l’azione del Fondo di Solidarietà.

Le misure fanno parte della cosiddetta Coronavirus Response Investment Initiative.

Dei 37 miliardi di euro previsti per le emergenze, circa l’8% proviene da prefinanziamenti 2019 non spesi nell’ambito dei Fondi strutturali; gli Stati membri sono normalmente tenuti a rimborsare tale denaro, se non speso, entro giugno 2020; ora hanno però l’opportunità di trattenere e utilizzare tali fondi per mitigare le conseguenze della pandemia. Tale concessione continuerà almeno fino al 2025.

I restanti 27 miliardi di euro provengono dal cofinanziamento del bilancio dell’UE e possono essere mobilitati per la situazione attuale.

Il provvedimento è entrato in vigore il 1° aprile 2020, a seguito dell’approvazione del Parlamento europeo e della conferma da parte del Consiglio.

Tutti i fondi saranno destinati al sistema sanitario, alle PMI del territorio, al mercato del lavoro e a tutte le aree rese più vulnerabili dall’emergenza.

La Commissione europea riconosce quindi che è accettabile attribuire i costi di risposta all’emergenza coronavirus a fondi strutturati, che consentiranno agli Stati membri di:

  • utilizzare il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e il Fondo sociale europeo (FSE) per: acquistare dispositivi sanitari e protettivi, garantire la sicurezza sul lavoro nell’assistenza sanitaria, consentire l’accesso all’assistenza sanitaria per i più vulnerabili;
  • usare il FESR per aiutare le imprese a gestire gli squilibri finanziari a breve termine;
  • utilizzare l’FSE per sostenere temporaneamente il programma nazionale di lavoro a breve termine;
  • fornire protezione al reddito dei pescatori e dei produttori di acquacoltura colpiti dalla crisi utilizzando i fondi del Fondo europeo per la pesca e la marina (FEAMP).

In totale, l’Italia ha a disposizione delle istituzioni europee per l’emergenza coronavirus oltre 11 miliardi di euro, grazie alla Coronavirus Response Investment Initiative. 

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